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La cliente lamentava l'illecito prelievo dal proprio conto corrente a mezzo di "ricariche Internet", mai aurtorizzate. La banca convenuta, sosteneva la regolarità dell'addebito, rilevando che non risultavano manomissioni del sistema della banca, e che la cliente era vittima di phishing reso possibile da condotta della medesima che configura, a dire dell'istituto, illecito contrattuali. Il Collegio, ritenuto che la ricostruzione della banca sia apodittica e priva di riscontro documentale, accoglie il ricorso della cliente e condanna la bnaca a rimborsala degli illeciti prelievi, fatta salva la franchigia di euro 150,00, ex art. 12 d.lgs 11/2010 |